Vino da vertigini
La teologia di Edoardo Benvenuto (1940 - 1998)
Genova, 11 Dicembre 2004
Preside della Facoltà di Architettura di Genova nonché docente di "Scienza delle costruzioni" noto a livello internazionale per i suoi contributi storici e teorici, Edoardo Benvenuto è stato invero un dotto di poliedricità rinascimentale: le sue competenze letterarie, artistiche, musicali, la sua vasta e aggiornatissima cultura filosofica, i suoi interessi urbanistici e politico-civili, hanno fatto di lui una presenza singolare e forse irripetibile nella cultura italiana degli ultimi decenni, ben al di sopra degli steccati che ancora oggi limitano la ricezione della sua opera.
Il convegno intende ridare evidenza alla ricchezza e originalità della sua intelligenza, a partire da quella che ne è forse l'anima profonda, e insieme l'emergenza meglio documentata: la ricerca teologica. Attivo nella Chiesa locale e nell'Associazione Teologica Italiana, redattore o collaboratore di storiche riviste quali "Renovatio", "Bailamme", "il Regno", "Asprenas", interlocutore privilegiato dei principali centri di spiritualità della penisola, Benvenuto è stato un punto di riferimento nel dibattito teologico post-conciliare. La sua riflessione ha toccato temi classici, di soteriologia ed ecclesiologia ad esempio, e temi più recenti come la cosiddetta dottrina sociale, sempre caratterizzandosi per la novità e il rigore del suo impianto metodologico, frutto di una raffinata ricerca epistemologica all'intersezione di scienza, fede, filosofia.
In Dio la gerarchia dei concetti appare in ordine capovolto, come se percorresse un circuito reciproco che annienta (1 Cor 2,6) quello concesso alla sapienza umana: il margine è il centro, l'ultimo è primo, il già è non ancora, l'abbandono comunione, la morte è resurrezione. Il non saper altro che Cristo e questi crocifisso, non è dunque pigrizia mattutina o rinunzia al pensiero, o stolido fideismo devoto, o ignaro irrazionalismo; è invece il termine umanamente inconseguibile, lode vespertina, ultimo riconoscimento fedele, vino da vertigini, accesso alla «sapienza divina, misteriosa, che è rimasta nascosta e che Dio ha preordinato prima dei secoli per la nostra gloria» (1Cor 2,8).
[Edoardo Benvenuto, Introduzione al dizionario teologico, in Fede e ragione. Scritti per "Bailamme", Genova, Marietti, 1999, p. 59]